I luoghi del festival
L’obiettivo di Riaperture Photofestival Ferrara è di riaccendere l’attenzione su luoghi pubblici o privati attualmente non in uso, per portare loro nuova energia: per questo le mostre saranno ospitate in sedi aperte per la prima volta alle immagini.
Dal 29 al 31 marzo e dal 5 al 7 aprile 2019, la fotografia riaccende la luce su quella Ferrara che non si vede in cartolina o sui libri di storia: la Ferrara dell’ex caserme dei pompieri, dei negozi chiusi, di spazi in ristrutturazione e di antichi gioielli architettonici. Quella Ferrara brulicante vita (passata o futura) che, fosse anche solo per sei giorni, tornerà a illuminarsi proprio grazie alla fotografia. Il festival Riaperture è fatto per chi «non vuole lasciarsi stare, dietro o davanti alla macchina fotografica», e risponde alla necessità di guardare alla realtà che ci circonda, sia locale che globale, con occhi nuovi.
Dove saranno le mostre di Riaperture Festival Fotografia Ferrara 2019? Alcune conferme, una grande novità, sempre alla ricerca di quella Ferrara dimenticata, trascurata, sepolta dalla polvere, toccata dai cantieri, una città che è fatta dei luoghi dove abbiamo trascorso le nostre vite, secoli o decenni o pochi secondi fa.
I luoghi dell’edizione 2019 saranno: Consorzio Factory Grisù (ex caserma dei Vigili del Fuoco), Palazzo Prosperi Sacrati, Palazzo Massari (riaperto eccezionalmente per Riaperture, per la seconda volta dopo il terremoto 2012, quest’anno senza impalcature), la Salumaia dell’Hotel Duchessa Isabella e il negozio di via Garibaldi. Più una grandissima novità, una vera prima volta per i cittadini di Ferrara e non solo, la caserma militare ‘Pozzuoli del Friuli’. La fotografia riapre i luoghi chiusi di Ferrara.
Le mostre del festival di Riaperture saranno ospitate in questi luoghi di Ferrara (clicca sul nome per aprire Google Maps):
– Via Mazzini
– Factory Grisù (ex Caserma Vigili del Fuoco)
– Palazzo Prosperi Sacrati
– Palazzo Massari
– Salumaia dell’Hotel Duchessa Isabella
– Negozio via Garibaldi 3
– Caserma ‘Pozzuoli del Friuli’ e Cavallerizza
Tutti le location delle mostre saranno accessibili anche ai disabili.
I testi dei luoghi sono a cura di Luciana Travierso.
via Mazzini
via Mazzini, Ferrara
Google Maps
Installazione lungo l’intera via di ‘Displacement’, mostra di Giovanni Cocco e Caterina Serra, a 10 anni dal terremoto de L’Aquila.
Factory Grisù
via Poledrelli 21, Ferrara
Google Maps
La Caserma dei civici pompieri venne costruita su progetto dell’ing. Luigi Barbantini ed inserita in una ridisegnata trama viaria e degli spazi edificabili. Inaugurato il 28 ottobre 1930 ed abbandonato definitivamente nel 2004,l’ edificio di via Poledrelli è uno degli elementi architettonici che, nella prima metà del XX secolo, ridisegnarono il “Rione Giardino”. La progettazione di questo quartiere rappresentò un esempio moderno di programmazione e di sviluppo di un’area all’interno delle mura a misura d’uomo ed immersa nel verde.
Nell’agosto 2012 l’immobile è stato concesso dalla Provincia di Ferrara in comodato d’uso gratuito all’Associazione no profit “Grisù” che l’ha gestito fino al febbraio 2016, dando avvio al recupero degli spazi e alla selezione delle prime imprese che si sono insediate al suo interno. Il Consorzio Factory Grisù si è costituito a Ferrara nel febbraio 2016 con lo scopo di partecipare alla gara indetta dal Comune di Ferrara per la nuova gestione della factory creativa, ed è oggi il gestore dell’immobile fino al 2023.
In pieno centro storico Grisù, con i suoi 4000 mq di creatività, è un catalizzatore di progetti d’impresa caratterizzati da talento ed innovazione, solo “per chi ha fuoco dentro”.
The firehouse was built following the project of Luigi Barbantini, an italian engineer that wanted, with his work, to redefine the town planning in the train station area. Opened on the 28th October 1930 and definitively abandoned in 2004, the firehouse of via Poledrelli is one of the newest building of the last century, conceived to give a new face to the “Garden District”. This area represented, from the very beginning of its planning, a praiseworthy modern exemple of urban development, a green, people- friendly space .From the summer of 2012, the property was granted on loan for free use to notforprofit association Grisù who worked on the areas recovery and selected few companies giving them some working spaces inside the building. The Consorzio Factory Grisù, born on 2016, is now managing the creative factory and is working on few projects . Located in the old town nearby, Grisù, with its creative universe developed on 4000m2, is the heart of the most interesting and talented enterprises in town. The perfect working place for burning souls.
Caserma ‘Pozzuolo del Friuli’
via Cisterna del Follo 10, Ferrara
Google Maps
Palazzo Prosperi-Sacrati
corso Ercole d’Este 23, Ferrara
Google Maps
Celebre edificio di Ferrara, posto di fronte al Palazzo Diamanti, al centro dell’Addizione Erculea disegnata dagli Estensi. Edificato a partire dal 1493 da Francesco da Castello, archiatra di Ercole I d’Este, venne completato nel 1514 circa.
Furono proprietarie del palazzo molteplici nobili famiglie ferraresi: dai Da Castello passò alla famiglia Giraldi, dal 1690 appartenne ai Sacrati, quindi nel primo Ottocento ai Prosperi sino al 1934, quando il complesso venne acquistato dal Demanio dello Stato che lo destinò a servizi militari.
Il palazzo ha subito nel tempo sostanziali modifiche. I primi mutamenti si registrano verso la metà del XVIII secolo con la costruzione della scala ellissoidale che conduce al piano nobile. Sotto la famiglia Prosperi furono demolite le due ali laterali e il cortile, su cui apre il loggiato rossettiano, oggi ridotto a una piccola striscia di terreno. Tra le migliorie ottocentesche importante fu l’aggiunta di un terrazzino angolare su corso Porta Po, attribuito a Biagio Rossetti, che richiama il bellissimo portale monumentale in stile veneziano su Corso Ercole I d’Este, sovrastato da un balcone di marmo bianco e sorretto da putti seduti sulla trabeazione.
Nel 1944 il palazzo venne colpito dai bombardamenti angloamericani che provocarono alcuni danni anche al portale, di nuovo restaurato nel 1946 e poi ancora tra il 1984 ed il 1985.
Dopo la guerra l’edificio fu oggetto di permuta tra il Demanio ed il Comune di Ferrara che ha infine acquisito l’immobile, oggi in condizioni precarie ed in attesa di nuovo restauro.
Di rara bellezza, Palazzo Prosperi Sacrati non ha mancato di stupire personaggi celebri come Michelangelo Antonioni, che lo scelse come location nel film Al di là delle nuvole diretto nel 1995, e Giosuè Carducci, a cui ne dedicò un verso in Rime e ritmi del 1898.
«Lampeggia, palazzo spirtal de’diamanti,
e tu, fatta ad accôrre sol poeti e duchesse,
o porta de’ Sacrati, sorridi nel florido arco!»
(Giosuè Carducci, Alla città di Ferrara, Rime e ritmi, 1898)
++
Leggi l’incredibile storia di questo gioiello dell’epoca estense su Listone Mag.
Palazzo Massari
corso Porta Mare 9, Ferrara
Google Maps
Eretto alla fine del Cinquecento e chiamato anticamente Palazzo Bevilacqua o Palazzo Rosso, venne commissionato dal conte Onofrio Bevilacqua nel 1591 tra il quadrivio degli Angeli, fulcro dell’ambizioso progetto urbanistico di Biagio Rossetti, e l’antica piazza Nova, oggi Ariostea.
L’edificio è composto da due piani di altezza uguale, separati all’esterno da una cornice marcapiano in cotto che divide la facciata in due ordini, chiaramente distinguibili osservando le finestre che scandiscono il complesso architettonico.
Negli ultimi decenni del Settecento, in concomitanza con l’ampliamento dell’edificio, l’architetto Luigi Cosimo Bertelli trasformò gli orti retrostanti in un parco con giardini all’italiana e costruì l’attuale Palazzina dei Cavalieri di Malta, come dépendance in stile neoclassico.
Dopo alcuni decenni di incuria e spoliazioni seguiti alle conquiste napoleoniche e al tramonto delle fortune dei Bevilacqua, all’indomani dell’Unità d’Italia il palazzo divenne proprietà della famiglia Massari che dispose la trasformazione del parco in un giardino all’inglese.
Nel 1936 il complesso venne venduto dagli eredi dei Massari al Comune di Ferrara che, a partire dagli anni Settanta, vi allestì una collezione d’arte contemporanea ospitando tre importanti istituzioni museali civiche ferraresi: il Museo Giovanni Boldini, il Museo dell’Ottocento ed il Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis. In un edificio esterno è stato ricavato il Padiglione d’arte contemporanea, adibito a sede di esibizioni temporanee.
A causa del terremoto del maggio 2012 Palazzo Massari venne dichiarato inagibile e conseguentemente svuotato di tutte le opere all’interno, da allora è chiuso per lavori di restauro. Una parte delle opere del Museo Giovanni Boldini e del Museo d’arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis sono al momento visibili presso il Castello Estense.
Nel luglio 2018 è stata terminata la prima parte dei lavori (iniziati ad ottobre 2016) che hanno permesso di scoprire la facciata su corso Porta Mare e i colori cinquecenteschi che la decorano. Tra giugno e settembre 2019 è previsto l’avvio della seconda parte dei lavori di riqualificazione del complesso museale che riaprirà probabilmente nel 2022.
Nel 2018 riapre per la prima volta grazie a Riaperture Photofestival, che realizza un allestimento speciale, integrato con le impalcature del restauro. Nel 2019 torna come sede espositiva, per mostrare l’avanzamento dei lavori: oggi la facciata è tornata a splendere, liberata dai ponteggi, così come l’atrio centrale.
Salumaia dell’Hotel Duchessa Isabella
via Palestro 70, Ferrara
Google Maps
Il lussuoso Hotel Duchessa Isabella, nome che omaggia Isabella D’Este, già membro del Relais & Chateaux, si trova nel centro storico di Ferrara ed è ospitato all’interno di un antico Palazzo del Cinquecento. Al suo interno sono ancora visibili splendidi soffitti a cassettoni con fregi in oro zecchino, porte laccate del XVI secolo, camini dai colonnati antichi, affreschi realizzati dalla scuola ferrarese e pezzi d’antiquariato come la splendida collezione di orologi d’epoca.
L’edificio apparteneva alla famiglia Bonfiglioli che erano di origine ebraica e la Salumaia era il rifugio usato per proteggersi dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1985 la casa viene acquistata in due atti dall’imprenditrice signora Evelina Bonzagni e da suo marito Claudio Cambia perché il piano nobile apparteneva ai Bonfiglioli e la parte alta era di proprietà della Montedison, successivi proprietari.
La signora Banzagni, dopo cinque anni di ristrutturazione, cambia la destinazione d’uso del Palazzo che, da casa privata diventò un albergo e il rifugio una salumaia come luogo per degustare di vini e prodotti tipici ferraresi. L’Hotel Duchessa Isabella venne ufficialmente inaugurato il 4 aprile 1990.
È rimasto dell’epoca il pavimento a triangolo in cotto ferrarese, le pareti che ospitano mensole di vini, grande passione di Claudio Cambia, piacentino, il tavolo frattino con sedie Thonet che potevano ospitare circa 20 persone. Qui era possibile infatti degustare piatti tipici ferraresi e, in speciali occasioni, pietanze della cucina kosher, essendo Evelina Bonzagni l’unica in città a saperla cucinare negli anni ‘90. Al di sopra si trova il giardino che donava all’ambiente la giusta temperatura fresca utile ad una buona conservazione dei salumi all’interno.
Il ristorante e l’albergo di proprietà di Immobiliare Leonardo di Evelina Bonzagni, venne chiuso definitivamente il 10 gennaio 2015. A seguito della morte del Claudio Cambia, avvenuta il 19 dicembre del 1999 e dei gravi problemi di salute nel 2011 di Evelina Bonzagni, poi deceduta, il figlio decise di non continuare l’attività nonostante il subentro di diverse aziende nella gestione dello stabile.
Un ringraziamento speciale va alla Signora Paola che lavorò come stretta dipendente dell’imprenditrice ferrarese per 30 anni, prima presso l’Hotel Europa in via Giudecca poi presso l’Hotel Duchessa Isabella. La signora Paola, ricorda con grande affetto Evelina Bonzagni e il marito Claudio Cambia che con onestà e passione hanno contribuito alla storia di Ferrara.
Negozio Via Garibaldi
via Garibaldi 3, Ferrara
Google Maps