Mattia Balsamini

Dove
Palazzo Massari
corso Porta Mare 9, Ferrara
Mappa

Quando
venerdì 29, sabato 30, domenica 31 marzo
venerdì 5, sabato 6, domenica 7 aprile
2019
dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Foto

© Mattia Balsamini

Risorse disponibili

Ho passato la maggior parte dei pomeriggi dopo scuola da bambino al lavoro da mio padre, gestore di una piccola-media impresa che progetta ed installa sistemi di riscaldamento e condizionamento. Al tempo non ero particolarmente interessato al suo lavoro, non ero nemmeno sicuro di cosa si occupasse esattamente.

Sapevo però che prima di lui, mio nonno aveva fondato l’attività e che ora era compito di mio padre portarla avanti. L’officina si trova tuttora al pian terreno in un edificio di tre piani, costruito negli anni Settanta, al primo e secondo abitano i miei nonni.

Al tempo mi muovevo e giocavo fra questi due mondi, abituato a pensare fossero quasi la stessa cosa. Facevo merenda e parlavo con i miei nonni per poi scendere a giocare con gli attrezzi in officina, circondato da persone occupate dai propri compiti. Il lavoro, molto vicino a casa, al punto che le due cose si intersecavano.

Il rapido cambiamento che la mia città natale così come le zone circostanti hanno vissuto nel dopoguerra, ha proiettato l’area dalla povertà rurale alla ricchezza, in pochi decenni – ricchezza che non è stata creata grazie a petrolio o gas, ma attraverso le sole risorse disponibili: il tempo, lo spazio ed il lavoro. Il lavoro come azione, ma è anche come luogo, uno spazio in cui ci muoviamo ed esistiamo. Proprio come una casa. Quello che ho iniziato ad osservare nella mia pratica fotografica è il contatto tra le situazioni domestiche e lavorative, come si intersecano in diversi contesti.

Negli ultimi sette anni, lavorando ad incarichi commerciali e progetti personali, ho deciso di provare a demistificare in parte le situazioni connesse al lavoro, agli esperimenti, alle nuove tecnologie e ai processi industriali. Situazioni in cui il lavoro si rivela più che mai un fattore che crea l’identità dell’uomo, la sua capacità di affrontare le difficoltà, di coltivare l’ingegno, di creare dignità. Ho usato il mezzo fotografico per scomporre ciò che stavo guardando, cercando di arrivare a concetti più semplici, più facilmente associati ai miei ricordi d’infanzia. Credo di essermi interessato a riscoprire ciò che ho visto per la prima volta da bambino.

@ Mattia Balsamini

Bio

Nato il 24 Settembre 1987 a Pordenone, Italia.

Trasferito nel 2008 a Los Angeles, inizia un percorso di studi presso il Brooks Institute of California con specializzazione in settore pubblicitario. Nel 2010 collabora presso lo studio di David LaChapelle in qualità di assistente di studio, e archivista. Nel 2011, dopo aver conseguito il Bachelor con menzione d’onore ritorna in Italia. Dal 2012 è docente di fotografia presso il Master Interactive Media for Interior Design dell’ Università IUAV di Venezia. Nel 2015 fonda, insieme alla graphic designer Lucia Del Zotto e la sociologa Gabriella De Domenico, il collettivo Fernweh, con cui vince la 99ma edizione della Mostra Collettiva Giovani Artisti alla Fondazione Bevilacqua La Masa.

Focalizza la sua attenzione su temi legati al territorio d’origine, il concetto di casa ed il lavoro inteso come fattore identitario dell’uomo. Le sue immagini rivelano un interesse verso le persone e le loro storie, la funzionalità della tecnologia e gli elementi grafici dell’ordinario.

Le sue immagini sono state esposte alla Triennale di Milano, il MAXXI , la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Villa Manin e l’Istituto Italiano Cultura a San Francisco. Collabora con testate e clienti tra cui: Apple, Banca Nazionale del Lavoro, Domus, Enel, Eni, Esquire, Fendi, Financial Times, Fondazione Prada, GQ, GEO, Icon, Internazionale, Liberation, M Le Magazine du Monde, Mercedes Benz, Nike, The New York Times, The Observer, Politecnico di Milano, The Guardian, Vogue, Wallpaper*, WIRED.