Claudio Majorana

The Lost Generation

Un NEET è una persona non impegnata nello studio, nel lavoro e nella formazione.

L’acronimo, utilizzato per la prima volta nel Regno Unito significa infatti “not (engaged) in education, employment or training” e l’attenzione al fenomeno è ormai altissima in molti paesi del mondo occidentale. In Italia sono 2,2 milioni, il 24 per cento della popolazione tra i 15 e i 29 anni, contro il 14 per cento della media europea. Durante il 2018 il fotografo Claudio Majorana e la giornalista Brunella Giovara, inviati da

Repubblica e in collaborazione con Action Aid Italia, hanno incontrato molti di questi ragazzi tra Reggio Calabria e Milano per capire perché, tra sogni e insicurezze, cresce la loro rassegnazione e come possono uscirne. Molti progetti vengono avviati per recuperare questi giovani, e la fatica maggiore è soprattutto psicologica. Chi vive in quella specie di limbo dove non esistono le parole scuola e impiego, spesso non riesce a ripartire verso una vita attiva. Le loro testimonianze raccontano una sofferenza vera, tra lavoretti,

situazioni di sfruttamento o di umiliazione, giornate vuote, tentativi di riscatto, molte idee spesso assolutamente irrealizzabili, la sensazione del tempo che passa e la certezza – non espressa – di girare a vuoto. Le dinamiche sono le stesse, nel quartiere Arghillà,periferia desolante di Reggio Calabria, in un sud dove anche i ragazzi più giovani sono già disillusi in partenza, talvolta anche cinici rispetto al loro futuro, così come nel ricco nord, dove la ricchezza esibita della metropoli, il ritmo veloce che contraddistingue Milano, non fa che schiacciarli verso il basso, verso la sconfitta. Chi lavora con loro per cancellarne l’etichetta di NEET mette in conto fallimenti e abbandoni, talvolta invece svolte sorprendenti, un rinnovato slancio che dovrebbe essere quello della gioventù, ogni tanto finalmente torna a galla.

Testo di Brunella Giovara (Repubblica)