Andrew Rovenko

Quando
Tutti i weekend dal 13 al 29 maggio 2022
venerdì dalle ore 18.00 alle ore 23.00
sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00

The Rocketgirl Chronicles

As Melbourne struggled through more than 240 days of heavy restrictions during the global pandemic, earning the title of the World’s most locked down city – everyone needed to find their own way to keep going.

Small things. Small wins. Like making a space helmet for your 4 year old child fascinated by the night sky. And a suit. Too bad that the novelty of a costume doesn’t last. Stories however, seem to have worked since forever.

So we took the costume and went looking for stories. The good thing is that with a little bit of imagination – stories can be found anywhere, be it 5km travel restriction or your own bedroom. The laundry, or a phone booth. Child’s imagination is limitless, and this is what transformed our daily walks around mundane and familiar neighbourhoods into something truly magical and got us through this difficult time.

On some of these walks, my old analogue camera accompanied us to capture some family memories from the stories that we found, and this is how the photography project was born.

The lockdown has now ended. We’ll outgrow the costume. But this time spent together exploring and imagining is one special gift that we’ll keep forever.

Mentre durante lo scoppio della pandemia Melbourne, con i suoi oltre 240 giorni di lockdown, si guadagnava il titolo di città più “chiusa” al mondo, fra pesanti restrizioni le persone dovevano inventarsi il proprio modo per andare avanti: piccole cose, piccole vittorie, come realizzare un casco spaziale per la tua bambina di 4 anni affascinata dal cielo stellato. Ed un costume. Peccato che la novità di un costume non duri a lungo. Le storie invece sembrano funzionare da sempre.

Quindi abbiamo preso il costume e siamo andati alla ricerca di storie. La cosa buona è che, con un po’ di immaginazione, le storie possono essere trovate ovunque, che si tratti di un viaggio nei limiti di un raggio di 5 km o della tua cameretta. La lavanderia, o una cabina telefonica.

L’immaginazione di un bambino è illimitata ed ecco cosa ha trasformato le nostre passeggiate quotidiane in quartieri ordinari e familiari in qualcosa di davvero magico e ci ha fatto superare questo periodo di confinamento così difficile.

Durante alcune di queste passeggiate, la mia vecchia macchina fotografica analogica ci ha accompagnato per catturare qualche ricordo di famiglia, ricordo di queste incredibili storie.

Il progetto fotografico è nato così, frutto della fantasia e delle storie trovate durante le nostre avventure quotidiane.

Il lockdown è ormai terminato. Il costume diventerà piccolo. Ma questo tempo trascorso insieme esplorando e immaginando è un dono speciale che conserveremo per sempre.

Bio

Ukraine born and raised, now calling Australia home for over 17 years, being currently based in Melbourne.

Photography has always been a passion but never became a career. A part time job as a magazine photographer and freelance assignments served as a great source of learning early on. But these experiences also proved that the world of client service is rarely compatible with one’s own creative expression, which was the main reason for starting photography in the first place.

This eventually led to doing just personal work, primarily on film, where the joy of craftsmanship can be experienced the most.

One of such personal projects – “The Rocketgirl Chronicles” that was born during Melbourne’s 6th lockdown found critical acclaim and resonance around the world, with international coverage including Vogue and The Rolling Stone, and the author being awarded 2021 Australian Photographer of the Year by the Australian Photography Magazine.

Nato e cresciuto in Ucraina, vive attualmente in Australia, a Melbourne divenuta la sua casa da oltre 17 anni.

La fotografia è sempre stata una sua passione, ma non è mai diventata una professione vera e propria.

Ai suoi esordi come fotografo, ha lavorato part time per alcune riviste e ha svolto incarichi da freelance. Queste esperienze sono state per lui un’ottima fonte di apprendimento e conoscenza del mezzo fotografico ma gli hanno anche dimostrato che il mondo del lavoro su commissione raramente si è dimostrato compatibile con la personale espressione artistica, che è stata la ragione principale per la scelta della fotografia come strumento espressivo della propria creatività.

Questo limite lo ha portato nel tempo a concentrarsi unicamente su progetti personali, principalmente utilizzando la fotografia analogica, dove il lavoro “artigianale” lascia all’autore una maggiore libertà di sperimentazione.

Uno di questi progetti – “The Rocketgirl Chronicles”, nato durante il 6° lockdown di Melbourne – ha ricevuto il plauso della critica e risonanza in tutto il mondo, con una copertura mediatica internazionale – tra cui Vogue e The Rolling Stone – facendogli ottenere il premio come Fotografo Australiano dell’Anno 2021 dall’Australian Photography Magazine.