Fabio Mantovani

Quando
Tutti i weekend dal 10 settembre al 3 ottobre 2021
dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Cento case popolari

Quodlibet Studio
Città e paesaggio. Fuori formato
Macerata 2017

Introduzione di Sara Marini
Postfazione di Piero Orlandi

«Nel momento in cui la dispersione del sistema urbano è arrestata dalla crisi e, al contempo, non si producono idee di città, il progetto e la letteratura ritornano sulle grandi case collettive costruite tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo precedente. Si tratta di architetture legate tra loro da una visione di città, da una politica, soprattutto da un pensiero moderno comune e al tempo stesso sfaccettato; e poi ci sono gli ospiti di queste strutture, che si sono trovati per scelta, o loro malgrado, a viverle ed abitarle».
Sara Marini

Il saggio fotografico di Fabio Mantovani analizza dieci grandi sistemi abitativi italiani – Cielo Alto a Cervinia, Rozzol Melara a Trieste, Gallaratese a Milano, Forte Quezzi a Genova, Barca a Bologna, Villaggio Matteotti a Terni, Nuovo Corviale a Roma, Le Vele a Scampia, Spine Bianche a Matera, ZEN a Palermo –, o meglio documenta, attraverso dieci scenari, il modo in cui oggi le persone attraversano e abitano questi grandi agglomerati di edilizia pubblica, concepiti circa quarant’anni or sono come «parti di città».
Da tempo e non soltanto in Italia, si assiste ad un crollo (e, in taluni casi, a un azzeramento) delle sovvenzioni all’edilizia pubblica, al punto che i grandi sistemi abitativi oggetto del libro rischiano ormai di essere desueti e quasi inspiegabili, e infatti sono spesso oggetto di polemiche retroattive. Con il presente volume, però, l’autore non vuole denunciare o lanciare nuovi messaggi, cerca piuttosto di ricostruire un quadro attendibile, unitario e coerente della vita quotidiana nelle periferie italiane, in un momento che le vede nuovamente al centro del dibattito politico. Come nota lucidamente Piero Orlandi nella postfazione, Fabio Mantovani propone l’ulteriore capitolo di un genere letterario ormai secolare, il «viaggio in Italia», che annovera tra i suoi illustri predecessori da Goethe e Stendhal a Roberto Rossellini e Luigi Ghirri: «Per Mantovani la fotografia non è allusione, è precisione. Le sue foto non sono narrative, non c’è un racconto perché il momento giusto per vedere e fotografare quegli edifici è quello e soltanto quello, non c’è un prima e un dopo possibile».

Bio

Nato a Bologna, classe 1970. Professionista dal 1996, attivo nella fotografia di architettura, interni, e corporate.

Nel settore editoriale ha pubblicato reportage di fotografia documentaria e sociale su varie riviste tra cui D-Repubblica delle donne, Panorama, Style-Corriere della Sera, Gioia, Private, e in campo internazionale Art Magazine (D), Monocle (GB), Japan Times (JP), Le Monde (F), Ojo de Pez (E), BPD Magazine (NL).

Collabora con l’Istituto dei Beni Culturali (IBC) e con il MiBACT, ha all’attivo campagne fotografiche sulle periferie urbane, sui quartieri residenziali e sulle rilevanze architettoniche del secondo ‘900. Le sue foto sono pubblicate su diverse riviste italiane e europee come Domus, Interni, Elle Decor, Corriere della sera-Living, D-Casa, The Plan, Il Sole24Ore, Ottagono, Il Magazine dell’Architettura, Bauwelt, AW-Archiworld, Modulor e sui principali portali web dedicati all’ architettura come Europaconcorsi, Divisare, Archilovers, Vice, Artribune.

Ha esposto i suoi lavori in varie gallerie e musei come Museo MAXXI di Roma, Triennale di Milano, Festival Europeo di Fotografia-Legnano, Spazio Belvedere a Milano, World Architecture Festival di Berlino, India Arch Dialogue a Nuova Dehli, Museo della Storia a Bologna, Galleria Marconi di Cupra Marittima, Camec-La Spezia e lo Spazio Lavì a Sarnano. Ha partecipato alle edizioni 2016 e 2018 della Mostra Internazionale di Architettura di Venezia e alla biennale europea Manifesta12 di Palermo.

Nel 2017 è tra i cinque finalisti dell’Arcaid Award, concorso internazionale dedicato alla fotografia di architettura, con una ricerca sul social housing di Hong Kong e vincitore del terzo premio al Tokyo International Photo Award –categoria Lifestyle– con un lavoro sui riti sacri nel Salento. Nel corso del 2021esporrà ai Festival della fotografia francese di Aix-en-provence (F) e RiAperture Photo Festival a Ferrara.

Le più recenti pubblicazioni sono i volumi fotografici “Cento case popolari” a cura di Sara Marini, sull’architettura sociale italiana realizzata tra gli anni ’60 e ’80 da figure come Gregotti, Rossi, De Carlo e Aymonino, “Amabili resti di architettura” a cura di Giulia Menzietti, saggio sull’architettura modernista italiana e sulla sua eredità nel presente, “Sovrascritture Urbane” a cura di Alessandro Gaiani, su dieci case history di ricondizionamenti urbani, edizioni Quodlibet, “H2O” a cura dell’Istituto dei Beni Culturali, sulle acque della Romagna-Toscana, “6.5 – Una Casa” curato da Piero Orlandi sul tema del recente terremoto nelle Marche, entrambi Danilo Montanari Editore, “Rileggere Samonà”, a cura di Laura Pujia sull’opera dell’architetto Giuseppe Samonà, edizioni Roma TrE-Press 2020, e “Mille case per Bologna” a cura di Marco Guerzoni, ed. Quodlibet, 2021.

www.fabiomantovani.com