Alessandro Inches

Quando
Tutti i weekend dal 13 al 29 maggio 2022
venerdì dalle ore 18.00 alle ore 23.00
sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00

ravers’ interiors

“Vorresti dirmi di grazia quale strada prendere per uscire di qui?”, disse Alice
“Dipende soprattutto da dove vuoi andare”, disse il gatto.
“Non m’importa molto”, disse Alice.
“Allora non importa che strada prendi” disse il gatto.
“Purché arrivi in qualche posto”, aggiunse Alice a mo’ di spiegazione.
“Ah per questo stai pure tranquilla – disse il gatto – basta che non ti fermi prima.”

(L.Carrol – Alice nel paese delle meraviglie)

Da sempre demonizzato e mitizzato, il mondo dei rave party vive in un parallelo “Paese delle Meraviglie” e tra carovane di furgoni, muri di casse e pianificazioni tenute segrete fino all’ultimo minuto, viaggia senza sosta con il solo scopo di creare la “festa”.

Ho voluto indagare i free-party come necessità di evasione, di mollare tutto e partire, di ricerca ed affermazione di sé e della possibilità di vivere la vita viaggiando nel sogno della libertà. Il viaggio e il campeggio libero, come parte fondamentale dell’esperienza.
La voglia di realizzare qualcosa di tangibile che si possa vivere al massimo dell’intensità, quel mondo che non poteva più essere contenuto dai muri delle discoteche, parte di una cultura musicale che si evolve e resiste, anche in maniera malinconica, sopravvivendo al passaggio degli anni anche nei codici estetici di un movimento che si tramanda da prima degli anni ’90 e ad oggi ancora amato e temuto allo stesso tempo.

Bio

Sono nato a Terni nel 1983,
ho seguito studi ad indirizzo tecnico e studiato la fotografia inizialmente da autodidatta, poi frequentando corsi e laboratori come “Isozero” con Efrem Raimondi; “Ad Personam” con Laura Manione; “how to write about you and your art” con Laura Tori Petrillo per Academy Now; fotografia documentaria con Andrea Roversi prima e successivamente nel percorso “Sliding Eyes”, con Fabio Moscatelli e Stefano Mirabella.

Lavoro da molti anni nella comunicazione e questo mi ha portato a vivere in Albania a Tirana, dove ho potuto sviluppare una serie di progetti fotografici prima di fare ritorno in Italia.
Sono attratto da notizie giornalistiche o da storie che riguardano prevalentemente l’essere umano, la necessità di sopravvivere e creare rapporti che poi approfondisco e reinterpreto attraverso lo strumento fotografico.

I miei lavori sono stati pubblicati ed esposti in Italia ed all’estero come Fotografia Europea di Reggio Emilia, Grenze Arsenali Fotografici di Verona, una selezione del mio lavoro sulla Diaspora Albanese è stata esposta al Muzeu Historiku Kombektare di Tirana (Albania) e all’ Istituto Italiano di Cultura a Praga (Repubblica Ceca) per la mostra collettiva “ET CETERA – Italian Street Photography” curata da Genny Di Bert (UniRUFA).