Filippo Venturi

Quando
Tutti i weekend dal 10 settembre al 3 ottobre 2021
dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Korean Dream

Fra il 1905 e il 1945 la Corea subì il dominio giapponese, diventando colonia dell’Impero.

Nel 1945, con la resa del Giappone nella seconda guerra mondiale, la Corea finì coinvolta nella guerra fredda e negli interessi di USA, URSS e in seguito anche della Cina, vedendo il paese diviso in due parti in corrispondenza del 38° parallelo, fino a sfociare nella Guerra di Corea fra il 1950 e il 1953. Il 27 luglio 1953 venne firmato un armistizio, a cui non seguirà mai un trattato di pace, lasciando il paese in uno stato di guerra per 66 anni, tutt’oggi perdurante.

La Corea del Nord è ufficialmente uno Stato socialista, dove formalmente avvengono le elezioni, ma nei fatti è una dittatura totalitaria basata sul culto della dinastia dei Kim, che la rende praticamente una monarchia assoluta.

Si tratta di uno dei paesi più chiusi al mondo, nel quale ai diritti dei singoli cittadini vengono anteposti i bisogni del paese. I cittadini non hanno libertà di parola e non possono uscire dal paese. I media sono strettamente controllati.

Nella capitale, Pyongyang, si concentrano le risorse e le ambizioni del paese di mostrarsi forte e moderno; il resto del paese è composto da campagne, risaie e villaggi, in gran parte privi anche di acqua, energia elettrica e gas.

La propaganda continua e insistente contro gli USA dipinge i fratelli sud coreani come vittime dell’invasione degli USA, spingendo i giovani a vivere in un costante stato di allerta, come se l’attacco statunitense potesse avvenire da un giorno all’altro, instillando al tempo stesso un forte orgoglio per i progressi compiuti dal paese, grazie alla guida sapiente del Supremo Leader, culminati nella realizzazione della bomba atomica e nei test necessari a perfezionarla.

I giovani di Pyongyang sono formati facendo leva sulla necessità di avere persone istruite e colte, soprattutto in ambito scientifico, per lo sviluppo degli armamenti militari e della tecnologia, inseguendo il sogno della riunificazione della Corea in un paese unico e libero.

Bio

Filippo Venturi (Cesena 1980) è un fotografo documentarista. I suoi lavori sono stati pubblicati su magazine e quotidiani come The Washington Post, Newsweek, Financial Times, Der Spiegel, Die Zeit, Vanity Fair, Internazionale, La Stampa e Geo. Realizza progetti personali su storie e problematiche riguardanti l’identità e la condizione umana. Negli ultimi anni si è dedicato a un progetto sulla penisola coreana, che è stato premiato con il Sony World Photography Awards, il LensCulture Emerging Talent Awards, il Premio Il Reportage, il Premio Voglino e il Portfolio Italia – Gran Premio Hasselblad. I suoi lavori sono stati esposti in Italia e all’estero. Insegna fotogiornalismo e fotografia documentaria in Italia e all’estero. www.filippoventuri.photography