Zoe Paterniani

Dove
Caserma ‘Pozzuoli del Friuli’
via Cisterna del Follo 10
Ferrara
mappa

Quando
venerdì 29, sabato 30, domenica 31 marzo
venerdì 5, sabato 6, domenica 7 aprile
2019
dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Foto

© Zoe Paterniani

Discovery

Discovery è una ricerca in progress a proposito delle dinamiche e dei rapporti che la cultura occidentale e quella islamica hanno con la visione e i suoi meccanismi. Nel mondo occidentale la storia della conoscenza e quella della rappresentazione sono inscindibilmente legate: la visibilità è la caratteristica in funzione della quale conosciamo la realtà, ciò che è visibile è vero, ciò che conosciamo è svelato, rappresentiamo ciò che desideriamo apprendere e dunque ricordare. Le nostre città sono fatte di vedute prospettiche e vetrine trasparenti. Nella nostra storia dell’arte, le fasi in cui da una visione astraente ci siamo mossi verso il realismo esasperato, verso la veridicità a tutti i costi, vengono considerate maggiormente leggibili ed evolute, e nonostante le conquiste delle avanguardie crediamo ancora che la semplicità del segno coincida con una mancanza di manualità.

Oggetti come il velo, a cui attribuiamo la funzione di simbolo alieno e spesso minaccioso della fede musulmana, inibiscono l’esercizio della visione ma, nascondendo e occultando, funzionano come catalizzatori dell’attenzione su ciò che non può essere visto.

Come incide questo nei rapporti che abbiamo con la cultura islamica?

È possibile tradurre questo paradigma della non-visibilità in fotografia, per arrivare a comprenderlo e ad indagarne i punti ciechi?

In occasione di Riaperture l’allestimento impone ai visitatori il gesto fisico dello svelamento per poter vedere l’immagine di fondo, mentre la sovrapposizione è necessaria per cogliere il quadro d’insieme.

@ Zoe Paterniani

Bio

(Pesaro, 1991)

Dopo la laurea conseguita nel 2013 presso il DAMS, con una tesi in storia della fotografia sui contributi teorici di Luigi Ghirri, frequenta il corso di laurea magistrale in Arti visive, performative e mediali presso l’Università di Bologna, e il Master di Alta Formazione sull’immagine Contemporanea di Fondazione Fotografia Modena.
Nel 2016 trascorre tre mesi in residenza ad Amman, in Giordania, e realizza il lavoro Jordan General Elections 16, che vincerà l’European Photography Award nello stesso anno. Nel 2017 è in residenza a L’Avana grazie ad una borsa di studio della Fondazione Gajani, e inizia a collaborare con L’Artiere Edizioni, casa editrice specializzata nella produzione di libri fotografici in edizione limitata. Nel 2018 è fra gli artisti selezionati per Giovane Fotografia Italiana a Reggio Emilia e per il Premio Fabbri a Pieve di Soligo.

Alla produzione fotografica che riflette sui rapporti e sui meccanismi della visione fra Europa e Medioriente, affianca il ruolo di curatrice come strumento di indagine espansa sulle forme e sui materiali, coordinando lo spazio espositivo Nelumbo Open Project.

Vive e lavora a Bologna.